La geografia nasce in Anatolia… le scienze moderne nascono in Anatolia, l’antica Ionia.
Per millenni i marinai hanno navigato e i viaggiatori hanno percorso vie e itinerari, conosciuti per esperienza, poi trasmessa oralmente.
Nella regione anatolica della Ionia, nel VII°secolo a.C. nascono il pensiero moderno e la geografia, trasmissione scritta di itinerari e rappresentazione grafica del cosmo.
Possiamo così immaginare Ecateo di Mileto che, ascoltando il racconto di un viaggiatore di mare, disegna le sue narrazioni su una tavoletta di pietra inventando così la prima mappa della storia! Un esempio è la mappa di Soleto, rudimentale ma efficace raffigurazione su coccio graffito dell’area di Taranto.
Nasce la Geografia. I geografi descrivono dapprima rotte nautiche perché di strade ce ne sono poche, o nessuna; i portolani giunti fino a noi descrivono le rotte costiere indicando le distanze in miglia o giornate: il più antico portolano conosciuto viene scritto da Scìlace, un greco suddito dell’imperatore persiano, vissuto sulle coste Egee dell’Anatolia; seguono altre opere geografiche giunte a noi pressoché integre o attraverso trascrizioni parziali… Strabone, Tolomeo…
I Romani iniziano la costruzione del primo sistema stradale e le strade vengono descritte graficamente in “mappe” o “tavole” che sono giunte fino a noi nella forma originale, la più antica e completa delle quali è la Tabula Peutingeriana del 300 d.C., con le sue vie, città, distanze in miglia…che descrive tutta la terra conosciuta, dall’Africa all’Europa del nord, all’Asia fino all’India e all’isola di Sri Lanka, allora detta Taprobana.
Per una breve storia della cartografia.
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