L’alimentazione dell’isola è molto varia e rappresenta l’essenza della cucina mediterranea, con i suoi apporti dall’allevamento e dalla pastorizia, dall’agricoltura, dalla raccolta e dalla pesca. Nelle famiglie e nelle numerosissime piccole taverne si cucinano le materie prime locali: in collina mangeremo l’agnello e i formaggi, al mare il pesce pescato direttamente dal proprietario della taverna. La cucina è semplice, basata su prodotti freschi e di stagione, armoniosamente bilanciata e quindi molto sana. Come in tutta la Grecia i mezedes, qui molto vari e gustosi, possono costituire un pasto, o essere gli antipasti di un ricco pranzo. Come nel resto del paese ci verranno proposti moussaka, souvlaki, dolmades e horiatika, ma qui parleremo delle tipicità cretesi.

Un ruolo importante è svolto dai legumi, dalle verdure (horta) coltivate o raccolte in natura e dalla frutta. E’ fondamentale l’uso dell’olio d’oliva: l’isola produce oltre la metà dell’olio dell’intera Grecia e il suo uso è considerato una delle ragioni alla base della longevità degli abitanti. Tra i piatti molto amati dai cretesi vi sono le lumache (hohlii), che vengono preparate in mille modi diversi, al sugo con le cipolle, bollite nell’aceto e rosmarino, oppure con il grano. Come nella Calabria ionica e grecanica si mangia “u biscottu i granu” o in Basilicata la “acquasale”, che qui viene chiamato “dakos”: il pane biscottato viene condito con pomodoro, olive e formaggio.

Tra le pietanze di carne le più diffuse sono quelle basate sull’allevamento ovino: la capra o la pecora sono cucinate arrosto o bollite (tsigariastò), magari accompagnate dalla cicoria selvatica; l’ “oftò” è lo spiedo di agnello sulla brace; con la carne di manzo viene preparato lo stifàdo con le cipolle; il coniglio è cucinato al forno con le erbe e sfumato con l’aceto.

La pesca fornisce una grande quantità di materia prima per le tavole dei paesi costieri di Creta; bisogna comunque ricordare che, come nel resto della Grecia, circa l’ 80% del pescato viene esportato in terraferma o in Europa. Da ricordare che sono presenti anche grandi allevamenti. Il fritto di triglie e calamari è fresco e gustoso, comune nelle taverne di mare (psarotaverne), così come gli arrosti di orate e di altri pesci. E’comunque costoso il pesce di qualità.

A Creta a causa dell’importanza dell’allevamento ovino, si producono ottimi formaggi sia di capra che di pecora; come a Naxos si produce il “graviera”di pecora, che viene fatto stagionare in grotta; la “myzitra” e le sue varianti, molto simile alla ricotta, che si consuma fresca o stagionata sotto sale; la  “staka”morbido e burroso; ovunque si può gustare lo yogurt. Ai formaggi si abbina spesso il profumato miele thimarisio.

Le tracce della coltivazione dell’uva e della vinificazione a Creta risalgono a 5.000 anni fa; attualmente i vigneti sono molto estesi, complessivamente sull’isola circa 50.000 ettari, e accanto ai piccoli appezzamenti familiari esistono grandi cantine con produzioni di alta qualità con una produzione di 950 mila ettolitri; le migliori aree vinicole si trovano nei terreni collinari sul versante nord dell’isola dove il sole e il vento garantiscono la  salute della vite; qui si vinificano i vitigni europei come pinot, merlot, chardonnay, cabernet, sauvignon;  dopo attente ricerche sono stati recuperati  alcuni cultivar locali di ottime caratteristiche: tra questi ricordiamo la malvasia aromatica, il plyto, il vidiano, il moscato spinas, il thrapsathiri, il vilana, il kotsifali, il mandilari, il dafni. La vendemmia inizia con il moscato spinas ad agosto e termina con il mandilari ad ottobre.

Nel nomos di Chanià, vicino a Rethymno dove ogni anno si tiene un festival del vino, si possono visitare delle buone cantine come Miliarakis, Ntourakis, Manusakis. Le località di produzione più conosciute sono Peza, Arhanes, Sitià nell’interno di Iraklion.

collegamenti: www.organicallycooked.com, www.michalakis.gr, www.greekwinemakers.com