Costa ionica reggina: una faccia, una razza; il sole e il mare del sudest, caldo secco e mare profondo blu; interminabili giorni e notti tra mare e amori, balli e pesci fritti, escursioni tra fiumare secche, pietre antiche, montagne deserte e silenziose; una natura sempre amica; talvolta violenta con le popolazioni povere dell’entroterra.

Capre, capre, capre, e qualche superstite asinello mansueto.

Straordinaria Palizzi, una seconda Itaca, con la marina di sabbia bianca, il paese alto di supefacente bellezza, Pietrapennata coi suoi cento abitanti, e alle spalle le foreste preaspromontane. Il luogo meno piovoso d’Italia, la località più a sud della penisola.

Mare blu profondo, e, di fronte, a di là del mare, le isole ionie; Grecia fisica e sopratutto spirituale.

Calanchi gessosi di un bianco abbacinante, secco in superficie, secco nelle fiumare che, a pochi metri di profondità nascondono un secondo fiume che miracolosamente nutre i bergamotteti e i frutteti della costa.

Tra Bova e Africo una antica contesa; i vutàni (i bovesi in grecanico) rubarono le relique di San Leo agli africoti, e il santo divenne patroni dei due paesi; ma gli africoti ancora masticano amaro.

Africo è in montagna, e come altri paesi dell’area è stato gravemente danneggiato negli anni ’50 da un’alluvione; ricostruito a mare da politici criminali ha perso l’anima.

Paesini a mare, intorno alle stazioni ferroviarie, doppioni dei paesi antichi sulle colline o sui monti; i paesi vecchi sono tutti bellissimi e spesso con opere d’arte di valore, le marine omogeneizzate da un falso progresso, con vari scempi edilizi.

Su tutti, vere perle di valore mondiale sono Gerace e Stilo, suprema bellezza per posizione, arte e cultura; il monastero  ortodosso di San Giovanni Therestìs.

Pietra Cappa, il più grande monolito d’Europa, luogo di antichi eremitaggi, e il Santuario di Polsi vicino San Luca e la fiumàra del Buonamico, un salto nel medioevo bizantino.

Ma non trascuriamo Locri con il suo parco archeologico, Gioiosa, Roccella, Monasterace; ad Ardore superiore si può assaggiare la granita più buona del mondo! Provare per credere.

A pochissimi chilometri dal mare le montagne sono rimaste intatte come in una macchina del tempo, valli, cascate, sconfinate foreste dove pascolano brade le mandrie di maiali neri o di vacche.