Igoumenitsa: dal porto ionico si prende la vecchia strada  per Ioannina con il suo bellissimo lago e le antiche moschee (evitate la moderna autostrada); viene poi la salita tortuosa verso la Grecia centrale e verso il massiccio del Pindo col delizioso paese di Metsovo ( fino a 15 anni fa questa era l’unica strada che portava verso la Tessaglia, Volos e Tessalonica e si poteva stare per ore dietro a file di TIR a passo d’uomo) ; in alto sui monti, a nord del paese si incontrano i bei laghi circondati dai boschi di abeti e pini loricati dove son le sorgenti dell’Aoos-Voiussa, che  si dirige verso il nord e l’Albania; quest’area è tristemente famosa agli italiani per l’inutile sacrificio di tanti alpini  nella seconda guerra mondiale. La profonda valle dell’Aoos e la monumentale valle di Vikos incidono profondamente le montagne e sono un paradiso degli escursionisti; nel parco di Vikos Aoos si incontrano antichi  paesini con case dai tetti di pietra, piazzette  dove la vita scorre lenta e dove i paesani chiacchierano e giocano a tavli all’ombra di maestosi platani… Antichi monasteri e ponti a dorso d’asino.

I monti della grecia centrale sono la parte finale del grande sistema costituito dalle Alpi e dalle Alpi dinariche. Il Pindo strettamente detto è una catena montuosa che dal confine albanese si dirige a sudest verso l’area di Metsovo e oltre.  Qui si trovano le cime più alte della Grecia dopo l’Olimpo: Gamìla (2497 m), Smòlikas (2637 m) e Gràmos (2520 m). Numerosi i sentieri tracciati dall’EOS, il CAI greco, che si percorrono con sicurezza, e i rifugi montani.

Fino a trent’anni fa si potevano percorrere i circa duecento chilometri da Metsovo al Parnaso senza quasi incontrare strade asfaltate ma solo sentieri o mulattiere: è questa l’area del grande Pindo, dove ci sono zone come Agrafa tuttora molto isolate e bellissime.
Gli appassionati di montagna greci negli anni ottanta hanno tracciato il sentiero europeo detto E4 che attualmente in più punti versa in cattive condizioni.

Nella zona a sud di Metsovo inizia l’area dei Vlach, che abitano una decina di paesi fino alla frontiera albanese; minoranza etnica di origine rumena, ortodossi di lingua latina, con le loro grandi greggi erano ricchi produttori di lana nei secoli scorsi e ancora ai giorni nostri; la loro abilità commerciale li ha portati a possedere banche ed empori nei Balcani fino a Vienna e Odessa. Metsovo, strategicamente posta sul passo di Katàra che collega Ioannina con la piana della Tessaglia e Volos, era una sorta di capitale dei Vlach.

Il percorso della valle dell’Aspropotamos o Acheloo, da Aghia Paraskevì a Metsòvo via Matsoùki, monastero di Vìliza, Anthokhòri, Khalìki richiede tre-quattro giorni e attraversa zone incontaminate e boscose, con monti di oltre 2000 metri. Si incontrano paesini deliziosi immersi nel tempo antico, come Kalarìtes.

Da Metsòvo verso nord: la strada che sale dal passo di Katàra verso l’altopiano di Politsiès raggiunge le sorgenti dell’Aoòs; il fiume è stato sbarrato da una diga e forma un bellissimo lago presso il quale si trova un rifugio dell’EOS proprio sotto la cresta del Mavrovouni; tra prati e ondulazioni si raggiunge la vetta del Flenga a 2157 metri per poi scendere, tra pinete e torrenti vorticosi, nell’incontaminata Valia Kalda, dove sono presenti tuttora gli orsi. Seguendo la valle del fiume Aoòs in un giorno di cammino si arriva prima al paesino di Vovoùsa e poi a quello di Dhìstrato. Da qui si impiega un’altra giornata per raggiungere Foùrka passando per il monastero di Samarìna. L’itinerario da Foùrka verso il monte Gràmos (2520 m) al confine con l’Albania richiede circa due giorni passando per Kefalokhòri e Aetomilìtsa. Da quest’ultimo paese l’itinerario percorre tutta la cresta sommitale del Pindo.

Il monte Smòlikas (2637 m), la seconda vetta di Grecia dopo l’Olimpo, è un grande massiccio circondato da praterie e foreste, brullo solo alle quote più alte. Le foreste sono costituite prevalentemente da pino nero o da pino dei Balcani. Vista la sua conformazione con un massiccio centrale circondato da profonde e ripide valli tutt’intorno si percepisce un senso di ariosità e di grande distanza con vedute molto suggestive verso le rupi del Gamìla. Da Dhìstrato si può prendere un bus per Paliosèli, salire al rifugio e continuare fino al suggestivo Drakòlimni dove si specchia la cima dello Smòlikas, distante circa un km.

Di tutte le aree montane della Grecia continentale, il monte Gamìla è quella maggiormente preservata e con un’attenzione allo sviluppo ecosostenibile; ad ovest della cima si trova la gola di Vikos, una delle più impressionanti formazioni di questo genere in Europa con le sue pareti boscose che precipitano per oltre mille metri in un vallone lungo circa venti chilometri.