Itaca e Cefalonia: separate da uno stretto canale ventoso, totalmente diverse.
Quì è davvero una faccia una razza con i fratelli della calabria reggina.
Davvero ci si può commuovere nella sassosa, piccola Itaca, nelle comunità come Stavròs, dove d’inverno l’unica taverna non chiude mai, e qualche avventore stanco si addormenta con la testa appoggiata sul tavolo, e nessuno lo disturba fino al mattino;
dove ho visto il palazzo di Odisseo;
dove abbiamo vissuto la vita spensierata.
Myrtos di Cefalonia, una nota di blu mai vista; Enos, un monte quasi alpino; vigneti curati, una geologia mutevole e panorami sempre nuovi, di intensa e quieta bellezza nella più grande delle ionie; gli echi di una tristissima Vicenda Italiana.
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